domenica, Settembre 8, 2024
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Quel buio pesto chiamato depressione post partum

Quel buio pesto chiamato depressione post partum è la metafora cruda della condizione in cui si trova una neomamma, quando non vive con serenità la sua maternità.

La cronaca si macchia di colpe indicibili; episodi di cui è difficile discutere, caratterizzati da una complessità che non si riduce alla semplice descrizione dell’evento. Fremono, dietro la coltre del clamore, una serie di dimensioni psicologiche, anzi patologiche, che il più delle volte si estinguono nella nebbia di una morte inattesa.

Tra i più inaccettabili sono quelli che coinvolgono bambini incapaci di difendersi; creature che conducono nel sonno eterno il più feroce degli interrogativi:

Perchè mamma, perchè mi fai questo?

Troppo spesso l’orrore, di ciò che la cronaca porta in rilievo, finisce per sopraffare l’intrigata costellazione di motivazioni inconsce e della sofferenza che si annida nelle dinamiche del gesto. Nulla può giustificare un infanticidio, ma capire che non è la semplice volontà di togliere la vita è fondamentale per prevenire tali gesti.

C’è un termine che sembra lampeggiare some un’ossessione sulla testa di chi si occupa di tali delitti.

DEPRESSIONE POST PARTUM

Quel buio dissipato dalla cronaca, tra disinformazione e confusione

Una delle condizioni più difficili da individuare per una serie complesa di motivi. E’ spesso una dimensione emotiva celata in un animo straziato dal dolore; talora i pensieri e le fantasie della neomamma sono inaccettabili persino per lei. Finisce, per questo motivo, col dissimulare una serenità apparente. Il rapporto con il proprio figlio diviene esclusivo e morboso al punto da imporre, nella psiche, della genitrice, l’illusione e il “peso” di esserne l’unica responsabile.

E’ sottovalutata, in ogni caso, la necessità di stare vicino ad una donna che diviene madre; talora è lasciata in balia dell’intensità delle emozioni contrastanti che possono motivare un gesto estremo. Spesso ci si illude della “temporaneità” dei sintomi e nell’attesa che si dissolvano, si sminuise un pericolo che resta annidato poco distante dalla culla. Nei casi più “naturali” possono imporsi dei semplici mutamenti ormonali che si manifestano generalmente al termine di una gravidanza. 

Il maternity blues è una delle potenziali reazioni alla maternità; è un fenomeno più lieve e diffuso e si differenzia dalla depressione post partum perché si tratta prevalentemente di un atteggiamento malinconico nei confronti di una situazione nuova e che imporrà dei cambiamenti per il resto della vita. Colpisce le neomamme molto più frequentemente e dura generalmente pochi giorni.

Buio pesto o barlume blues?


Le cause della depressione post partum possono originare da una molteplicità di fattori ormonali, fisici, psicologici, sociali e cognitivi. Alcune sembrano essere particolarmente critiche e profonde (disagio, inadeguatezza e confusione); altre possono riguardare disagi più “concreti”, relativi alla sfera organizzativa, socio-economica o relazionale. Ognuno di loro possono imporsi fino a configurare una diagnosi di depressione post partum:

  • un cambiamento di ruolo e di posizione nelle relazioni sociali, considerando che la maternità si pone in una posizione di rilevanza sociale; la donna acquisisce un peso in quanto capace di generare vita e nel contempo, va incontro, paradossalmente, ad alcune ambiguità. In Italia, la società richiede che la natalità sia incentivata e poi non facilita la mamma nel mondo lavorativo, nè nell’espressione delle competenze come donna, come madre, come lavoratrice;
  • una rivoluzione nell’identità personale, in cui accettare il proprio corpo come origine di nutrimento, di cura, di calore e di rassicurazione per contatto diretto;
  • una rimodulazione negli equilibri di coppia;
  • un confronto con la figura della propria madre e con tutte le incompletezze, le tensioni e le criticità che si legano alla complessità del rapport odiadico;
  • l’acquisizione della funzione materna;
  • la perdita dello stato interessante e della condizione di attesa vissuta, talora, come “lutto” di un ventre pieno di vita;
  • la rinuncia sofferta della dimensione fusionale d con il bambino e quindi il confronto con un essere umano al tempo stesso dipendente e altro da sé;
  • la non corrispondenza tra bambino reale e bambino immaginato e quindi il confronto tra la fantasia alimentata nell’attesa e la presenza reale del neonato;
  • la relazione di dipendenza con il neonato e il conseguente cambiamento nella percezione del tempo e della sua completa subordinazione all’organizzazione della propria funzione materna.

Il tempo per la diagnosi e per l’intervento

Questi fattori rappresentano rappresentano una “porzione” della complessa condizione di neomaternità; le concause possono generare uno stato di agitazione e disagio nella donna al suo ritorno a casa dopo il parto. Sono svariati gli elementi che attengono alla condizione organizzativa, psicologica, socio-economica e delle relazioni con il partner, la famiglia e l’ambiente di lavoro, che possono aggravare o contribuire in modo decisivo all’insorgere della depressione post partum.

Un fattore discriminante può essere il “tempo” che, in genere, è rappresentato dalle 5 settimane successive alla nascita del bambino, periodo nel quale la donna va particolarmente sostenuta, anche sul piano emotivo. E’ fondamentale ridurre gli effetti di insicurezza e confusione legati al cambiamento della sua condizione personale.

Bisogna intervenire affinché, insieme al miglioramento dell’assistenza sanitaria, si rafforzi la rete degli interventi sociali per le neomamme e coppie, assicurando continuità di cura fra ospedale e territorio.

Dal 2012 è attivo il progetto Fiocchi in Ospedale, con l’obiettivo di migliorare le condizioni dei bambini fin dai primi giorni di vita.

Attraverso questo presidio all’interno delle strutture sanitarie 
si offre assistenza e orientiamo ai servizi necessari alla famiglia in sinergia con l’ospedale e tutto il territorio.

Ogni angelo che perde le ali impara, con i piedini nudi ed incerti, a raggiungere il più colorato dei paradisi ..

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