domenica, Settembre 8, 2024
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Il mondo segreto delle geishe: tra sessualità e mistero

Una geisha ha sapore agrodolce di una sessualità velata e misteriosa.

E’, in realtà, una dimensione complessa che il solo corpo non può esprimere, legata ad una cultura articolata che si lascia solo sfiorare.

Il Sol Levante è terra di miti inaccessibili; una cultura dai tratti peculiari e riconoscibili nel loro stile.

Emblemi che hanno radici antiche e significati affinati dal tempo, si impongono con il loro enigmatico divenire.

Una cultura che stride e incanta

Popolo dalle “misure stridenti“; tanto composti nel loro essere al mondo, quanto originali e stravaganti nell’esprimere uno stile ammirato in tutto il resto del mondo.

Conservatori e cristallizzati in una cultura millenaria, si affacciano all’occidente con una modernità che rinnova culture, mode e tecnologia.

Fortemente legati alla cultura del dovere e del decoro, si “vestono” di intraprendenza che non prescinde da un’impareggiabile competenza.

Il fascino del discreto

Oltre il rigore del loro impegno nel rinnovarsi e adattarsi alle richieste di un universo in continua evoluzione, c’è un mondo discreto e affascinante che resta tuttora inaccessibile.

l mito della geisha richiama ad un femminile complesso, un’arte che richiede la complicità del tempo e la seduzione del mistero.

Il senso del loro “appellativo” nella cultura nipponica si traduce in “persona versata nelle arti”. Riveste un ruolo delicato e fondamentale, distante dal senso stereotipato e “volgare” attribuitole dalla cultura occidentale.

Geishe: l’arte di essere donna

La geisha non decide di essere tale, si dona al tempo e alla sua missione dedicandole la maggior parte della via vita; ligia ad un rigido apprendimento ed adesione alle nobili arti giapponesi.

Spendono la grazia del loro corpo nelle danze tradizionali e nei complessi rituali della cerimonia del tè. Si appropriano della musicalità, quale “dote” imprescindibile, attraverso il canto e le tre corde dello shamisen.

Sostengono una rigida selezione; immolate al loro destino solo le donne particolarmente dotate e volenterose.

Per cinque anni, dai 15 ai 20, aderiscono agli insegnamenti delle maiko, nelle case-scuola Okiya, nell’impegnativa ambizione di divenire una geiko, una vera e propria geisha.

Riduttivo chiamarle “intrattenitrici professioniste” se ti conducono in un mondo sofisticato e delicato, impregnato del sudore di un impegno costante e impeccabile.

A loro agio nei contesti di intrattenimento sociale, seducono gli interlocutori con la loro intelligenza sottile e versatile e l’esperienza delle arti apprese nel tempo.

Attualmente le geishe sono in numero molto ridotto. Una “scelta” voluta allo scopo di preservarne l’integrità della tradizione.

Non più di un migliaio, risiedono in quartieri riservati chiamati hanamachi, più diffusi nella capitale.

Il quartiere di Gion che sfida la il tempo

Sopravvive ad una modernità che ha preso il sopravvento il celebre quartiere di Gion che si affaccia sul fiume Kamo.

Una realtà nipponica che nelle ore notturne si vivacizza di lanterne e sguardi ammalianti delle geishe che vi risiedono.  

Gli aromi e le atmosfere quasi ipnotiche incorniciano tracce tenaci di una tradizione millenaria.

Geishe, emblemi potenti e delicati di un mondo che sfugge agli sguardi indiscreti, agli spudorati tentativi dei turisti di un contatto forzato.

Essere geiko, si traduce in potere del fascino complesso di una femminilità che si esprime con mente, corpo e psiche.

Il sesso è una scelta, mai prezzolato e diviene comunicazione anch’esso rivelando solo l’alone di un mistero che resiste al suo osservatore.

Geishe, tra dedizione e autonomia

Donne celate dietro il candore del loro viso su cui spiccano labbra di un rosso acceso ed invitante; delicate in ogni loro gesto o movenza, si impongono con l’intensità di uno sguardo che seduce, ma che non ammette repliche.

Una dedizione al loro“uomo” con un retrogusto anacronistico, risponde, in realtà, ad una “missione” molto più articolata.

Un’apparente “docilità” sottomessa è sostenuta da un’indole forte, autonoma e autoritaria.

Consapevoli del peso di un’impareggiabile “educazione” all’arte e alla cultura, rispettano e si fanno rispettare.

Quell’equilibrio inebriante e fortemente seduttivo tra emancipazione e totale dedizione sottrae all’uomo la capacità di resistere al loro fascino.

La geisha e la sessualità

La geisha ha un intimo e ambizioso intento: padroneggiare l’iki in tutta la sua intensa e complessa espressione.

Elemento comune è l’aggraziato muoversi nel mondo e nelle relazioni.

Uno stile comportamentale che seduce con il totale coinvolgimento e adesione di mente e corpo al “desiderio” inconscio dell’interlocutore, pur mantenendone le distanze.  

Nell’incontro, la geisha investe la modulazione del respiro, le movenze, lo sguardo, voce, un’estetica impeccabile. Intensa e glaciale, oscilla tra desiderio e desiderabilità, vicinanza e distacco incolmabile, docilità e tensione.

Un aspetto glaciale immerso nell’intensità delle sfumature

Trucco del viso e abbigliamento, nel loro seducente stridore tra linee rigide e colori caldi partecipano al “gioco” erotico della seduzione.

I kimoni coprono e scoprono strategicamente parti di un’intimità che evoca fantasie e ammirazione; una linea tratteggiata sulla nuca che richiama alla sessualità genitale femminile richiamano al potere femminile sull’uomo sedotto.

I sandali avvolgono piedi nudi e ben curati capaci di evocare un “rispettoso” feticismo a cui l’uomo si sottrae con difficoltà.

La geisha e la sua velata sessualità

La geisha è l’icona dell’aristocrazia del mizu shouba, lungi dalle mere pratiche di prostituzione.

Se decide di concedersi sessualmente lo fa in piena autonomia o all’interno di una relazione duratura.

La sua “professione” è condurre chi si rivolge a loro, in un sogno in cui l’uomo può rivendicare un’esclusività e un protagonismo senza pari.

La verginità è un valore imprescindibile per il loro ingresso al mizu age.

Un fiore raro dai colori di un mondo antico e attuale, ricalca l’arte di esprimere un femminile complesso e articolato nella consapevolezza di un’unicità da preservare.

“Non puoi considerarti una vera geisha finché non riuscirai a fermare un uomo per la strada con un solo sguardo”

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