Rospo del suriname, il suo modo bizzarro di riprodursi

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La natura ha modi bizzarri di manifestarsi o di adattarsi ad esigenze di pura sopravvivenza. Quale sia la ragione di questo “fenomeno” insolito a noi non resta che ammirare come la vita abbia modi diversificti di iniziare. Quel che accomuna tutte le creature è l’esigenza di tutelare la maternità, qualsiasi sia la forma con cui si esprime.

Non tutti i canoni estetici sono universalmente condivisi, soprattutto in natura. Esistono creature che, seppur non attirino l’attenzione per la loro bellezza, non passano inosservate per specifiche caratteristiche. Prendiamo, ad esempio, il rospo del Suriname, dal corpo piatto e un colore cangiante, ma mai brillante.

Rospo del suriname, una mamma che ti porta sulla schiena

Noto anche come rospo Pipa pipa, è molto diverso dalle rane tropicali, dale tinte sgargianti. Vive nelle paludi  nelle foreste del Sudamerica, e al contrario degli altri anfibi non lascia quasi mai l’acqua. Il suo aspetto, tuttavia, non è la cosa che più lo diversifica dai suoi simili. Ciò che lo rende davvero curioso è il suo “metodo” riproduttivo, a cominciare dal corteggiamento. Il maschio attira la femmina schioccando l’osso ioide posizionato in gola (e non con i consueti gracidii); attirata dal richiamo si solleva dal fondo per cominciare una strana danza. Ad una sgraziata piroetta segue l’mmediato rilascio delle uova (da tre a dieci); si gira sulla schiena e il maschio conficca le stesse uova nella pelle della futura mamma.

Le uova sprofondano nello strato esterno della schiena e ognuna si assicura una piccola sacca in cui crescere, come una cella di alveare. All’interno della “culla” epidermica materna, i girini abbandonanolo stadio larvale, escono dalle uova, crescono… e soltanto quando sono pienamente formati, spuntano dalla pelle e lasciano il corpo della madre.

L’ennesimo esempio di quanto una madre debba patire per mettere al mondo i suoi figli ….

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