A cura di Marcello Rocco. Dal 7 ottobre 2023 al 27 gennaio 2024, nella Striscia di Gaza, sono state assassinate dal governo israeliano di estrema destra, guidato dal sanguinario Benjamin Netanyahu, 26.257 palestinesi, la quasi totalità cittadini indifesi, di cui moltissimi donne e bambini.
Il bilancio dei feriti sale invece a 64.797. Le persone morte nelle ultime 24 ore ammontano a 174.
Il terrorismo di hamas e quello del governo israeliano. Ad essere assassinati principalmente civili e giornalisti
Il governo israeliano ha dimostrato di essere un’organizzazione terroristica alla stregua di hamas. Non a caso ad essere presi di mira sono principalmente i giornalisti, oltre i civili, che nelle ultime settimane sono stati assassinati a decine dai raid israeliani.
“La soluzione finale” adottata da Netanyahu per il popolo palestinese
È chiaramente in atto un genocidio. Quello che i nazisti avrebbero definito: “La soluzione finale”.
Quanto ieri fu fatto agli ebrei, con la Shoah e l’assassinio di sei milioni di innocenti, da parte dei nazisti e dei fascisti, oggi viene fatto al popolo palestinese per mano del governo israeliano. Tutto questo mentre il premier Netanyahu è ai minimi storici di popolarità con manifestazioni di massa, in tutto il paese, di cittadini che chiedono le sue immediate dimissioni. Una presa di distanza da parte della maggioranza degli israeliani che cosi stanno esprimendo un forte dissenso nei confronti delle sue politiche liberticide che riguardano non solo l’aggressione nella Striscia di Gaza ma anche questioni interne come la “riforma”della giustizia da lui voluta.
La Corte internazionale di giustizia dell’Aja chiede ad Israele di adottare “tutte le misure in suo potere per prevenire e punire l’incitamento diretto e pubblico a commettere un genocidio”
È proprio notizia di questi giorni (26 gennaio) che la massima Corte di Giustizia delle Nazioni Unite ha ordinato a Israele di prevenire “atti di genocidio” e adottare “tutte le misure in suo potere per prevenire e punire l’incitamento diretto e pubblico a commettere un genocidio” chiedendo, quindi, al governo guidato da Netanyahu di limitare morti e danni ai civili.
Vittoria a metà quindi per il Sud Africa che aveva coraggiosamente chiesto alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja di mettere sotto accusa lo Stato d’Israele per genocidio con un conseguente stop del conflitto.
La Ministra degli Esteri del Sudafrica, Naledi Pandor, parlando alla stampa dalla sede della Corte all’Aja ha dichiarato:
“Come si forniscono aiuti e acqua senza un cessate il fuoco? Se leggete l’ordine, implicitamente deve avvenire un cessate il fuoco”.
Già lo scorso 6 dicembre il Segretario delle Nazioni Unite, António Guterres, aveva lanciato al mondo un grido di allarme avvalendosi di un articolo dello Statuto ONU, raramente usato, per sollecitare il Consiglio di sicurezza ad agire sulla crisi israelo-palestinese:
“Ribadisco il mio appello affinché si dichiari un cessate il fuoco umanitario. È urgente. La popolazione civile deve essere risparmiata da danni maggiori. Con un cessate il fuoco c’è speranza e l’assistenza umanitaria può essere fornita in modo sicuro e tempestivo”.
Il Ministro degli Esteri Tajani ribadisce la necessità di garantire l’esistenza di: “Due popoli, due Stati”
Intanto Antonio Tajani, Ministro degli Esteri e Vice Presidente del Consiglio, ha dichiarato, tramite X (Twitter), dopo il colloquio con il capo del governo israeliano avvenuto a Tel Aviv: “Al PM 🇮🇱 Netanyahu ho chiesto rafforzamento di iniziative umanitarie per civili 🇵🇸 e offerto l’impegno del Governo italiano per la ricostruzione.
Per 🇮🇹 la soluzione “due popoli, due Stati” è unica via per un futuro di pace e sviluppo per i popoli israeliano e palestinese”.
Il discorso del Presidente Mattarella in occasione del Giorno della Memoria
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso in occasione del Giorno della Memoria ha ribadito con forza la condanna del vile attacco terroristico, del 7 ottobre dello scorso anno dove furono uccisi brutalmente oltre 1200 persone tra cui 33 bambini e presi in ostaggio 240 ostaggi solo in parte liberati da hamas, definito dal capo dello Stato una “Raccapricciante replica degli orrori della Shoah” esprimendo vicinanza agli ostaggi israeliani e solidarietà alle vittime dell’attentato. Ha posto inoltre l’accento su come Israele sia: “Un Paese a noi vicino e pienamente amico, oggi e in futuro, per condivisione di storia e di valori. Siamo e saremo sempre impegnati per la sua sicurezza”.
Il Presidente Mattarella ha quindi sottolineato “L’angoscia che sorge anche per le numerose vittime tra la popolazione civile palestinese” e che “Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato”.