Il ricordo dei piccoli Ciccio e Tore di Gravina di Puglia

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Un ricordo che non svanisce

Questa è una di quelle storie che resta impressa alla collettività. Non solo perché si tratta di bambini. Ma tutto il contesto la rende triste e macabra e il ricordo non svanisce. E’ il 2008. La “casa delle cento stanze” è un enorme casolare in mattoni nel centro storico di Gravina di Puglia. Il 25 febbraio il piccolo Michele, 12 anni, precipita nel pozzo che conduce a una cisterna. Fa un volo di decine di metri e atterra sulla dura pietra, ma per fortuna non si ferisce. Sul posto accorrono i vigili del fuoco; Michele è infreddolito e sotto choc, ma sta bene. Sul fondo del pozzo, però, c’è qualcosa: sono i corpi di due bambini. I resti appaiono mummificati per effetto delle condizioni climatiche peculiari dell’ambiente.

La “casa delle cento stanze”

Hanno provato a salvarsi, con tutte le loro forze

I graffi sulle pareti, tentativo disperato di scalare quella prigione, parlano di una fine terribile. Gli esami serviranno solo a confermare il sospetto che quei corpicini sono quelli di Francesco e Salvatore Pappalardi, Ciccio e Tore, i due fratellini di 13 e 11 anni scomparsi misteriosamente dal paese due anni prima.

“Andiamo a girare un film”

È il 5 giugno del 2006, tardo pomeriggio. I due fratellini escono dalla loro casa di Gravina in Puglia (Bari) per andare «a girare un film» perché uno dei loro amichetti può mettere a disposizione la telecamera del padre. Un gioco. Ma si fa tardi e a casa non tornano. Il padre chiama la loro madre (e sua ex moglie) che vive in un Comune dei dintorni ma niente, non sono con lei. Esce a bussare a mille porte: i parenti, i loro compagni di scuola e di giochi, i vicini. Nessuno ne sa nulla. Raccoglie solo qualche vaga indicazione, niente che possa metterlo sulle loro tracce. Allora va in commissariato e lì, quella sera, comincia anche la storia della sua guerra personale contro le istituzioni e la giustizia. Era un uomo che chiedeva aiuto, è finito sotto accusa e infine in carcere per aver sequestrato, ucciso e nascosto i suoi due bambini: di questo si erano convinti gli inquirenti. Tutto sbagliato.

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