A cura di Marcello Rocco.
“Mens sana in corpore sano” (mente sana in corpo sano) è un concetto che è stato stravolto nella modernità.
Quello che è divenuto uno dei motti più celebri al mondo proviene dalle “Satire”, opera di Decimo Giunio Giovenale.
Questa frase è tratta da un capoverso delle “Satire”, opera del poeta e retore romano Decimo Giunio Giovenale (in latino Decimus Iunius Iuvenalis, nato ad Aquino, tra il 50 e il 60 e morto a Roma, dopo il 127). Scrisse le sue opere durante gli imperi di Traiano e Adriano.
Giovenale attraverso “La satira decima” mostra la vanità dei valori o dei beni (come onore, fama e ricchezza) che gli uomini cercano di raggiungere in ogni modo possibile. Infatti, per il poeta romano solo il saggio si rende conto che tutto ciò è transitorio e in alcune circostanze anche dannoso.
Secondo Giovenale l’uomo dovrebbe aspirare a due beni soltanto: “La sanità dell’anima e la salute del corpo”. A suo avviso quest’ultime dovrebbero essere le uniche richieste da porre alla divinità che come evidenziato dal retore: “Sa di cosa l’uomo ha bisogno più dell’uomo stesso”.
Il filosofo Romano Amerio ci spiega il reale significato di “mens sana in corpore sano”
A tal riguardo si espresse il filosofo Romano Amerio, nella sua opera “Iota unum”, affermando che: “Il motto mens sana in corpore sano è, in realtà, una confutazione del senso che gli si attribuisce attualmente. Giovenale non afferma, infatti, che in un corpo sano c’è una mente sana, ma che bisogna pregare gli Dei affinché concedano l’uno e l’altra”.
È importante trovare il giusto equilibrio per stare bene fisicamente e mentalmente
Tutto questo per dire che se da una parte è importante prendersi cura di sé stessi, allenandosi e mangiando bene per cercare di diminuire i problemi fisici, dall’altra parte è necessario non diventare schiavi di modelli artefatti che ci vogliono a tutti i costi sempre perfetti, performanti e in competizione, rinunciando, per questo, a qualsiasi piacere della vita o comunque ad una parte della nostra esistenza che è importante vivere fino in fondo.
Questo modus operandi infatti, sul lungo termine, potrebbe portare a creare disagi psicologici non meno gravi, seppur in chiave diversa, di quelli che si verificano quando ci si lascia andare e ci si trascura.