Intervista – Ivan Francesco Ballerini presenta ‘Racconti di mare. La Via delle spezie’

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Ballerini Ivan Francesco (Manciano, 15 Gennaio 1967) è un cantautore e
musicista italiano. Nato nell’entroterra maremmano, mostra sin da piccolo uno spiccato
interesse per la musica ed il canto.

Intervista – Ivan Francesco Ballerini

Salve Ivan Francesco, grazie per averci concesso questa intervista. Cerchiamo di scoprire man mano chi è in realtà Ivan Francesco, prima ancora di essere un cantautore.

Le va di raccontarci quali sono stati i primi passi verso la musica?

Certo, lo farò con grande piacere.
Ho mosso i primi passi e il primo interesse verso la musica intorno agli otto anni.
Chiesi a mia mamma di acquistare un pianoforte… poi la mia insegnante di musica rimase incinta e così iniziai a prendere confidenza con la chitarra acustica, strumento che non ho mai più abbandonato.
E’ con la chitarra che scrivo le mie canzoni.
Durante i numerosi anni di lavoro, in cui giravo il mondo, non me ne sono mai separato, portandomela sempre dietro.

Ogni artista ad un certo punto della propria vita deve fermarsi e fare un viaggio interiore. Qual è stato il fattore che ha scatenato la necessità di dar vita a questo nuovo album ““Racconti di mare. La via delle spezie”?

Nel 2019, ad agosto per la precisione, sono uscito col mio primo lavoro discografico “Cavallo Pazzo”, ma debbo dire che mentre lavoravo su questo mio primo disco, già stavo progettando quello che di li a poco sarebbe stato “Ancora Libero“. In pratica non mi sono mai fermato da scrivere canzoni.
Questo mio ultimo disco, uscito ad ottobre per la casa discografica Milanese Long Digital Playing, è nato poi per caso. Avevo quasi portato a termine un disco che si intitola “Incontro al destino”, in cui avevo vincolato ogni traccia a questo aspetto imprevedibile della nostra vita che chiamiamo “destino”.
La taylor song l’avevo scritta pensando al paracadutista Francese Patrick de Gayardon de Fenoyl.
Poi mi è capitato di leggere una bellissima storia sul navigatore portoghese Vasco da Gama e tutto il mio progetto è improvvisamente cambiato. Ho deciso che avrei scritto un intero album vincolando ogni brano al mare. E così è nato “Racconti di mare – la via delle spezie”.
Si tratta di un viaggio, sia fisico che spirituale, un viaggio che avviene per mare.

Prima che uomo di musica, lei è un uomo di “cultura letteraria”. Nell’album vi un mix di racconti su personaggi storici (Vasco da Gama – Pêro da Covilhã) e letterari (Tifone – cuore di tenebra) presi in prestito dai celeberrimi racconti di mare Joseph Conrad. Come mai?

Non sono un uomo di cultura, o almeno non ritengo di esserlo.
Mi piace molto la letteratura, questo è un fatto certo, così come mi piace molto leggere e scrivere.
In questo disco, narro di un viaggio, un viaggio che avviene via mare, lungo la via delle spezie, per poi visitare gli angoli dimenticati nelle vie del mondo ed approdare infine in un bar… “al bar del porto“.
Penso, anzi ne sono più che convinto, che non sia io a cercare questi personaggi storici per parlare di loro, ma credo siano loro a cercare me, a spronarmi per raccontare ancora una volta al mondo le loro gesta.
Credo anche che parlare di personaggi fantastici, come lo sono stati Vasco da Gama e Pêro da Covilhã, sia per me di buon auspicio, una sorta di porta fortuna.
Invece i brani Tifone e Cuore di tenebra, sono nati nell’agosto del 2020, in piena pandemia mondiale.
La lettura di questi racconti meravigliosi di Joseph Conrad mi ha ispirato a scrivere i testi di queste due canzoni.
Mi piace molto mescolare cose frutto della mia fantasia con avvenimenti e personaggi storici realmente esistiti.
Veder prendere corpo ad una canzone, portarla a compimento e poi arrangiarla, mi da una grandissima gioia.

Un viaggio che ricorda forse anche quello di Ulisse. Qual è il brano dell’album che più sente legato a se stesso?

Devo confessare che i 12 brani che compongono questo disco mi piacciono tutti, nessuno escluso.
Ma se proprio debbo scegliere, per il lavoro che ho svolto per molti anni, e che mi ha portato in molti  paesi lontani dal nostro, sceglierei “angoli dimenticati nelle vie del mondo“.
Lo reputo un brano che mi rappresenta pienamente.
Trovo tra l’altro la lirica veramente emozionante… e il testo una poesia, che potrebbe ricordare a tratti Pascoli o  Leopardi.
La voce di Lisa Buralli che duetta con la mia la reputo assolutamente meravigliosa.

Cosa si sente di dire a coloro che ascoltano la sua musica?

Quello che ripetevo tutte le sere ai molti allievi che presenziavano le mie lezioni di Pilates: “rilassatevi” e “lasciatevi andare”.
Oggi ripeterei quelle stesse identiche parole, come si trattasse di una formula magica.
Stiamo vivendo un periodo storico molto brutto, dove l’economia e il consumismo, hanno azzerato l’arte e la poesia.
Ma l’uomo ha bisogno di arte, di cultura, perchè sono uno dei catalizzatori principali per lo sviluppo del pensiero critico.
Quindi, oggi più che mai, il mio lavoro, la mia ricerca e i miei sforzi, sono più che mai preziosi, non trova?

Piani per il futuro prossimo?

Mi è stato comunicato da pochissimi giorni, con mia grandissima gioia, di essere arrivato alle finali nazionali del Tour Music Festper la categoria Cantautori over con il brano “riflessa nello specchio”.
Tra migliaia di cantautori provenienti da tutta Italia, siamo stati scelti in 21.
Quindi stiamo a vedere cosa succede il 26 novembre, quando effettuerò questa ulteriore prova.
Due brani del disco “una manciata di parole” e “Pêro da Covilhã” li ho invece inviati alla bellissima rassegna di MUSICULTURA.
Inoltre sto già lavorando ad un quarto progetto, che reputo molto interessante… insomma cerco di tenermi impegnato.

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