Ben settantaquattro candeline per Caterina Caselli, ricordata da tutti per il suo “Caschetto d’oro”.
Caterina Caselli raggiunge immediatamente un successo incredibile con Nessuno mi può giudicare. Subito soprannominata casco d’oro a causa del suo caschetto biondo. Da quel momento in poi la sua carriera raggiunge traguardi e successi importanti uno dopo l’altro. Diventa una vera e propria star grazie al suo talento e ai suoi brani tanto amati tra cui Il volto della vita, Il carnevale, Spero di svegliarmi presto, Insieme a te non ci sto più e Perdono.

Nessuno mi può giudicare
“Nessuno mi può giudicare” un testo innovativo e sconvolgente, come il femminismo, pubblicato su vinile a 45 giri. Il pezzo, presentato nella sedicesima edizione del Festival di Sanremo in coppia con Gene Ptney, diventa il suo cavallo di battaglia, passando direttamente dalla quarantesima edizione al primo posto della classifica con oltre un milione di copie vendute. Nel luglio 2000, al Gay Pride di Roma, il pezzo diviene inno ufficiale a seguito del verso “ognuno ha il diritto di vivere come può”.
Tra le voci scoperte dalla Caselli troviamo nomi che sono con il tempo diventi pilastri della musica italiana: Andrea Bocelli, gli Avion Travel, Malika Ayane, Elisa, i Negramaro e molti altri. Il ritiro dalle scene musicali come cantante era avvenuto nel 1975: da quell’anno aveva cominciato a dedicarsi alla produzione discografica a tempo pieno.
Caterina Caselli ha anche vissuto alcune esperienze professionali di tipo cinematografico: fu la co-protagonista del film Perdono di Fizzarotti ed interpretò il personaggio principale del film musicale Io non protesto.

A giugno del 2019, durante una lunga intervista con la giornalista Maria Luisa Agnese, ha confessato di aver attraversato un periodo molto difficile. Una lotta contro il cancro. La notizia viene pubblicata precisamente il 14 giugno su 7 con il Corriere della Sera.