Canzone napoletana contemporanea, echi del Mediterraneo, tracce di elettronica e di musica araba; incontri tra culture e tradizioni, le radici partenopee e la parentela con Totò. Questo, in sintesi, è Guido Maria Grillo, giovane cantautore apolide.
Guido Maria Grillo, immerso nell’arte sin da piccolo
Immerso nell’arte fin da piccolo (nella casa materna, della famiglia De Curtis, zeppa di quadri dello zio pittore, echeggiavano arie d’Opera intonate dal nonno, tenore e violinista; e da un altro zio, grande esperto di Giacomo Puccini), Guido Maria Grillo è cresciuto ascoltando Tenco, Jeff Buckley, la grande canzone napoletana; Fabrizio De André (a cui ha dedicato la sua tesi di laurea in Filosofia).
Da sua madre, discendente del “Principe” Totò, e docente di Storia dell’arte, ha ereditato vocalità e passione per l’arte figurativa. La sua musica è sintesi del mondo da cui proviene; ed è intrisa di malinconia, romanticismo, tradizione, emotività e, contestualmente, offre una nuova prospettiva sulla contemporaneità. Suoni ed armonie classiche dialogano con elettronica e sonorità moderne, l’incontro tra contemporaneità e tradizione culmina nell’intreccio di italiano e dialetto napoletano; che si contaminano naturalmente, condividendo un suono, un timbro, una simbologia.
Dialetto e richiamo ad armonie e sfumature melodiche tipiche della canzone partenopea classica
L’utilizzo del dialetto ed il richiamo ad armonie e sfumature melodiche tipiche della canzone partenopea classica raccontano la sua radice musicale; ne celebrano la bellezza e, contestualmente, la traghettano nella contemporaneità del suo personale mondo musicale. Nato a Salerno, si è laureato in Filosofia con una tesi dal titolo “Lotta politica e sentimento religioso ne La buona novella di Fabrizio De André”. E’ musicista, cantautore ed inoltre autore per il teatro e scrittore.