Anche nel 2021 gli italiani preferiscono investire a Dubai

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ROMA – Mentre nell’estate 2020 in Italia veniva dato il bonus vacanze, gli Emirati Arabi Uniti prendevano delle ragionevoli precauzioni restrittive a fronte di quella che sarebbe stata la ripartenza economica prevista per il 2021; anche legata a Dubai EXPO.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti, la seconda ondata di coronavirus ha annientato definitivamente l’economia italiana già vacillante; invece gli Emirati (in particolare Dubai, capitale turistica indiscussa del golfo persico) hanno festeggiato l’anno nuovo con il sold out degli hotel e appartamenti vacanzieri; facendo oltretutto un grosso investimento mantenendo aperte le linee aeree dirette con la compagnia Fly Emirates da Milano, Roma e Bologna.

Tuttavia la seconda ondata di Coronavirus anche a Dubai, specialmente nel mese di febbraio 2021, ha registrato un picco sostanziale di contagi; gestiti parzialmente con la campagna di vaccinazione gratuita per i residenti, che attualmente è stata somministrata al 50% della popolazione.
A segnalarlo è la Falcon Advice con sedi in Italia e Dubai, che da anni aiuta le aziende italiane a costituire società a Dubai attraverso le famose free zone; aree speciali dove non si pagano tasse.

Ma come si fa ad aprire una società a Dubai? E quali sono le tendenze del 2021 per chi decide di investire a Dubai?
La Falcon è diventata un punto di riferimento per quanto riguarda l’analisi dei trend da e verso Dubai; grazie alle recensioni positive da parte di clienti soddisfatti che in tutti questi anni hanno deciso di investire a Dubai.

“Questo è uno dei nostri doveri – espone il CEO di Falcon Advice, Daniele Pescara – fornire gli strumenti ai nostri clienti; e applicare delle soluzioni “chiavi in mano” a fronte delle esigenze di mercato”.
“L’anno scorso, abbiamo riscontrato un +200% di richieste nei primi 4 mesi del 2020 rispetto ai primi 4 del 2019 – continua Pescara; – attualmente, considerando i dati elaborati dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre, le stime di chiusura del bilancio sull’andamento medio del fatturato 2020 delle aziende presenti nel territorio italiano sono pericolosamente eloquenti:
– agenzie di viaggio e tour operator -73,2 per cento;
– attività artistiche, palestre, piscine, sale giochi, cinema e teatri -70 per cento;
– alberghi e alloggi -53 per cento;
– bar/ristoranti -34,7 per cento;
– noleggio e leasing operativo -30,3 per cento;
– commercio/riparazione di autoveicoli e motoveicoli -19,9 per cento.

In termini assoluti, la perdita di fatturato più importante ha interessato il commercio all’ingrosso (-44,3 miliardi di euro).
Seguono il commercio/riparazione di auto e moto (-26,8 miliardi) i bar e i ristoranti (-21,3 miliardi di euro); le attività artistiche, palestre, sale giochi, cinema e teatri (-18,3 miliardi), il commercio al dettaglio (-18,2 miliardi), gli alberghi (-13,9 miliardi); le agenzie di viaggio e i tour operator (-9,3 miliardi)”.

“I dati sono espliciti – conclude il CEO di Falcon Advice, Daniele Pescara – la nostra azienda grazie alla reputazione consolidata e alle recensioni positive da parte del mercato è divenuta un vero e proprio osservatorio oltre confine; pertanto le nostre previsioni al temine del primo quadrimestre del 2021 sono di un ulteriore aumento di richieste di aperture societarie rispetto al 2020”.
(ITALPRESS).