Le persone empatiche hanno la capacità di comprendere appieno lo stato d’animo altrui, sia di gioia, che di dolore. Esse posseggono delle abilità uniche, che gli permettono di capire se menti o dici la verità. Un empatico percepisce prontamente e costantemente tutti coloro che lo circondano, sviluppando un livello profondo di “intelligenza interpersonale”.
Citazione
“La capacità di mettersi nei panni altrui è una delle funzioni più importanti dell’intelligenza. Dimostra la maturità dell’essere umano”
-A. Cury-
A volte ci risulta complicato entrare in sintonia con questo mondo così ostile, così pieno di pettegolezzi, di egoismo e di arrivismo. Le persone sensibili sono molto vulnerabili e privilegiate allo stesso tempo: possono sentire ciò che gli altri non percepiscono o farlo con un’intensità tale da vedere realtà che ad altri sfuggono.
Empatia cognitiva
L’empatia cognitiva è una vera e propria abilità. Ci permette di avere una conoscenza più completa e precisa dei contenuti della mente del nostro interlocutore. Sanno che cosa prova e lo capiscono. Una risorsa straordinaria, riconosciuta da sempre come vantaggio evolutivo per l’uomo, in grado di aumentare impegno e interazione sociale, abbattere pregiudizio, conflitto e disuguaglianza ed instillare valori umani.
Connettersi con l’altro
Per sentire l’altro c’è bisogno di uscire dalla versione personale, connettersi all’altro, al suo mondo emotivo, alla sua realtà, collegarsi, vuol dire essere in sintonia, intuire il suo sentire. In un mondo globalizzato e interconnesso paradossalmente manca il filo emotivo della connessione, la consapevolezza di essere tutti legati. Eppure la scienza ci dice che siamo dotati di sorprendenti strutture neuroplastiche, possiamo riprogrammarci, cambiare, formare nuove connessioni.